domenica 29 giugno 2014

Bukowski e un toast al formaggio [sono qui seduta da un pezzo, una birra e un panino al tonno, davanti a me un amico, un tipo normale anche se parla correttamente diverse lingue, compreso il russo e il cinese, dipinge, scrive poesie. adesso sta sbocconcellando un tost al formaggio, nel bicchiere acqua "naturale"; lui ordina sempre quel che costa meno, ha una specie di sesto senso, non sbaglia mai. “mi sono pubblicato un libro” dice ed io annuisco “voglio fare una presentazione, che ne dici di un reading di poesia?” mi viene da ridere. “lo sai cosa ne pensava Bukowski dei reading di poesia?” lui zitto “che sono tristi mi pare ne abbia fatto una poesia dove dice meglio un idraulico ubriaco al bowling”. “non mi piace Bukowski, era uno sozzone!” io zitta, intanto penso: che ne sai tu di Bukowski, brutto tirchio annacquato e noioso, ora mi alzo e me ne vado, ti lascio il conto da pagare!] *** c’è un tale in Olanda che mi spedisce fotografie di Céline e scatole di sigari fantastici be’ lo ammetto me li godo entrambi i sigari s’accoppiano bene col mio vino rosso e non mi stanco mai di Céline, letto o visto in foto: ha una gran bella faccia questo Louis Ferdinand Destouches (ci sono certi famosi scrittori contemporanei le cui facce somigliano all’interno di una padella e a scrivere fanno lo stesso effetto) mi piacciono le mie notti con le foto di Céline, la musica classica, i sigari, il vino rosso e il computer Céline mi sorveglia mentre bevo, scrivo, ascolto musica e fumo sigari; insieme ce la spassiamo mentre il resto della gente gioca a bowling, dorme, guarda la tivù, discute, scopa, mangia, fa un mucchio di stupidaggini e via dicendo e adesso qui le parole volano come passeri impazziti in una tempesta, Shostakovic mugghia dalla radio mentre il fumo del sigaro piroetta a sinistra e fuori dalla porta nella notte oscura come vino rosso. ti saluto Céline…Céline…figlio di un cane…noi sopportiamo il peso del tempo…ma ne ridiamo…qualche volta. qui in mezzo alle tue foto persino la più bieca fortuna ha qualcosa di buono. Charles Bukowski
"L'unica ricetta per far bene è il lavoro. Appassionarsi al lavoro, quello vero. Non quello finto, quello delle chiacchiere, quello che si fa davanti alle persone. Quando ti piace davvero anche il lavoro solitario, quello pesante, umile, che fai con la porta chiusa, con te stesso, la fatica". Alain Ducasse