“Nel 1919, prendo in moglie Jeanne Dupoix. Credo che sia l'anno della morte di Modigliani. Abitavamo in rue Campagne Première. C'era in quella strada allora una trattoriuccia, gestita da una donna anziana chiamata dai clienti la Mère Rosalie. Ai pasti, vi incontravo quasi ogni giorno Modigliani. Arrivava con la sua giovanissima donna, fasciata l'esile persona in una redingote dal lungo garbo, di velluto azzurro elettrico. Modigliani non mangiava quasi nulla, rimandava in cucina tre o quattro volte il suo piatto, o perché era troppo pieno o perché non voleva vedere nel suo piatto che la piccola cima di carne che avrebbe ingoiato. Non smetteva di disegnare la gente che era lì, quanto gli balenasse in mente, e lasciava sulla tavola quei pezzetti di disegni che poi furono venduti, penso, dalla proprietaria del locale.”
Giuseppe Ungaretti (dalle Note al suo Meridiano Vita di un uomo: Tutte le poesie)
Giuseppe Ungaretti (dalle Note al suo Meridiano Vita di un uomo: Tutte le poesie)
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