Il 17 marzo del 1938 nasce a Irkutsk, in Russia, Rudol’f Nureyev.
E’ ritenuto da numerosi critici uno tra i più grandi danzatori del XX secolo.
Negli anni ’80 l’artista si recò a Positano per ritirare il premio dedicato a Leonide Massine da poco scomparso. Il geniale coreografo russo nel 1922 aveva acquistato la più grande delle isole dell’arcipelago Li Galli dopo essersene innamorato a prima vista guardandola dalla costa. Sull’isola del Gallo Lungo aveva fatto costruire una splendida villa.
Nureyev aveva case ovunque nel mondo: New York, Londra, Montecarlo, Parigi. Li Galli era, però, qualcosa di diverso. Era l’emozione, l’anima, il sentimento, il ricordo. La pace con se stesso e le ore spensierate con i tanti amici che dal mare raggiungevano la villa salendo per la rampa impervia. Memorabili le feste in compagnia di Mick Jagger e Marianne Faithfull.
Amava il minestrone, la carne al sangue, il salmone e sempre le patate bollite. Gli ricordavano l’infanzia, le ore nel gelo, bambino stretto nel cappotto della mamma o, diventato adolescente, le lunghe attese al Teatro Kirov di Leningrado.
E’ ritenuto da numerosi critici uno tra i più grandi danzatori del XX secolo.
Negli anni ’80 l’artista si recò a Positano per ritirare il premio dedicato a Leonide Massine da poco scomparso. Il geniale coreografo russo nel 1922 aveva acquistato la più grande delle isole dell’arcipelago Li Galli dopo essersene innamorato a prima vista guardandola dalla costa. Sull’isola del Gallo Lungo aveva fatto costruire una splendida villa.
Nureyev aveva case ovunque nel mondo: New York, Londra, Montecarlo, Parigi. Li Galli era, però, qualcosa di diverso. Era l’emozione, l’anima, il sentimento, il ricordo. La pace con se stesso e le ore spensierate con i tanti amici che dal mare raggiungevano la villa salendo per la rampa impervia. Memorabili le feste in compagnia di Mick Jagger e Marianne Faithfull.
Amava il minestrone, la carne al sangue, il salmone e sempre le patate bollite. Gli ricordavano l’infanzia, le ore nel gelo, bambino stretto nel cappotto della mamma o, diventato adolescente, le lunghe attese al Teatro Kirov di Leningrado.