domenica 30 luglio 2017

Aldo Fabrizi, Er mortorio, La pastasciutta, 1971


Appresso ar mio num vojo visi affritti, / e pe’ fa’ ride pure a ‘st’occasione / farò un mortorio con consumazione… / in modo che chi venga n’approfitti. / Pe’ incenso, vojo odore de soffritti, / ‘gni cannela dev’esse un cannellone, / li nastri – sfoje all’ovo e le corone / fatte de fiori de cocuzza fritti. Li cuscini timballi de lasagne, / da offrì ar momento de la sepportura / a tutti quelli che “sapranno” piagne. / E su la tomba mia, tutta la gente / ce leggerà ‘sta sola dicitura: / "Tolto da questo mondo troppo al dente”.


[Dietro al mio non voglio visi afflitti / e per far ridere pure in quest'occasione / farò un funerale con consumazione... / in modo che chi venga ne approfitti. / Per incenso, voglio odore di soffritti, / ogni candela dev'essere un cannellone, / i nastri – sfoglie all'uovo e le corone / fatte di fiori di zucca fritti. I cuscini timballi di lasagne, / da offrire al momento della sepoltura / a tutti quelli che “sapranno” piangere. / E sulla tomba mia, tutta la gente / ci leggerà questa sola dicitura: / "Tolto da questo mondo troppo al dente”].


Aldo Fabrizi, Er mortorio, La pastasciutta, 1971 [Traduzione in italiano a cura di Aforismario]

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